SARDEGNA ARTE CONTEMPORANEA 01
Anatomia del limite

La regione per l’Arte, in ragione dell’Arte

Sardegna Arte Contemporanea 01

I venticinque anni dell'Accademia di Belle Arti “Mario Sironi”

SHOUT!
LEAP AND LAND
Masedu - Museo d’Arte Contemporanea
Via Piga angolo via Pascoli - Sassari

MNEMOSYNE
LICEI.DOC
Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo
Ex Convento del Carmelo – Viale Umberto 11 - Sassari

Le dinamiche dei paesaggi urbani e la valle di Rosello in Sassari
Valle di Rosello, ingresso da Corso Trinità - Sassari

dal 5 luglio al 30 settembre 2013

Inaugurazione venerdì 5 luglio ore 18,00, Sala conferenze del Carmelo

Orari: tutti i giorni dalle 17:00 alle 20:00 - Chiuso il lunedì

Quest'anno ricorre il venticinquennale della nascita dell'Accademia di Belle Arti “Mario Sironi” di Sassari che organizza per l’occasione una serie di avvenimenti artistici negli spazi del “Masedu - Museo d’Arte Contemporanea”, del “Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo - Convento del Carmelo”, al “MUS’A – Museo Sassari Arte” e in varie piazze e spazi aperti di Sassari dal 5 luglio al 30 settembre 2013.

I venticinque anni dell'Accademia e il contributo della Provincia di Sassari, del Comune di Sassari, della Fondazione Banco di Sardegna, della Camera di Commercio del Nord Sardegna e della Banca di Sassari, hanno fatto nascere una manifestazione articolata e innovativa che tasta il polso all’arte contemporanea in Sardegna. La prima dell'Isola. Non a caso il titolo è “Sardegna Arte Contemporanea 01”: per far nascere un appuntamento fisso e ciclico in grado di registrare i movimenti della produzione artistica più avanzata in Sardegna.

Negli storici e affascinanti spazi espositivi del Masedu verrà allestita una grande mostra, in due macrosezioni dal titolo SHOUT! e LEAP AND LAND, che permetterà al visitatore di avvicinarsi alle diverse esperienze, artistiche, professionali e poetiche che hanno fatto crescere la Sardegna un questi anni. Al Carmelo, invece, ci sarà un rilievo visivo e multimediale sui contributi di circa 100 artisti e intellettuali che hanno insegnato e insegnano in Accademia dalla sua nascita, in MNEMOSYNE.

Anatomia del limite

Il sottotitolo degli eventi ideati dall'Accademia di Belle Arti, sarà “Anatomia del limite”, evocativo ed esaustivo allo stesso tempo, che esplicita da subito lo scopo di questa prima ricognizione: riconosciuto il senso del limite e della condizione isolana, si manifesta la possibilità di un superamento e dialogo con il contemporaneo attraverso una riflessione che parta dal territorio e dall'identità locale con la nascita di un appuntamento culturale che possa ripetersi nel tempo, accrescendo il suo ruolo e l'inserimento nel territorio.
Non meno importante è la possibilità di favorire un consolidamento del ruolo dell'Accademia all'interno del tessuto regionale quale Istituto di Alta Formazione, ricerca artistica e punto di sedimentazione del pensiero contemporaneo. Consolidamento che, come il titolo esprime pienamente, non può avvenire in un percorso solitario di una singola istituzione ma attraverso il dialogo e la sinergia con la regione tutta, consapevole della grande ricchezza che l'Accademia rappresenta.
Per raggiungere questi scopi Anatomia del limite procede per sezioni insinuandosi nel contesto urbano con una proposta satellitare che abbraccia i centri espositivi canonici passando per i punti nevralgici della città. Un filo rosso che legherà luoghi ed eventi in nome dell'arte.

Gli eventi

SHOUT!

Il titolo di questa sezione, che di per sé evoca un contesto indie con riferimenti musicali e cinematografici, esplicita la dimensione dell'energia che esplode e che oltrepassa limiti, fisici o mentali che siano. Il concetto del superamento, del confine e dell'oltre come trampolino per riflettere su una generazione artistica che ha fatto dell'attraversamento un modus vivendi.

LEAP AND LAND

Questa sezione vuole porre l’attenzione su una maniera di destrutturare il reale, o il fantastico – che è solo l’altro lato della medaglia dell’esistente –, con l’aiuto salvifico di ciò che possiamo definire “occhio innocente”, ovvero l’occhio che non nuoce.
Un occhio strappato alla tirannia della “vista” e proiettato verso l’ampia area sinestetica degli altri sensi. L’occhio che non nuoce è un occhio distante dalla materia su cui opera; distanza critica in grado di attivare questo “salto” sopra la “terra”, ovvero questa oggettivizzazione del punto di vista. Salto, balzo, elevazione che permette di vedere la terra da una distanza che ne amplia i confini: oltre il limite.

MNEMOSYNE: il corpo della memoria

Nell’ex Convento del Carmelo, ora Museo del Novecento e del Contemporaneo, verrà allestita una grande installazione multimediale e in multivisione, dislocata in dieci sale, che permetterà allo spettatore di avvicinarsi alle diverse esperienze, artistiche, professionali e poetiche che hanno motivato e fatto vivere e crescere questa istituzione nei suoi 25 anni di vita.
Una sorta di corpus callosum articolato in grado di connettere i differenti emisferi dell’espressione artistica e antropologica.
Si tratta di “mettere in scena” un’opera corale, a caratura dislocativa, che ridarà il senso delle molteplici e diacroniche esperienze artistiche e didattiche dei docenti artisti ed intellettuali invitati.

LICEI.DOC

Alla mostra MNEMOSYNE si affiancherà una sezione di matrice celebrativa, LICEI.DOC, che censisce alcuni tra i più talentuosi docenti dei Licei artistici della Sardegna.

Le dinamiche dei paesaggi urbani e la valle di Rosello in Sassari

Il paesaggio è sempre, in ogni epoca, un sistema culturale. L’onda lunga del ‘Grand Tour’ ha toccato fra il Settecento e l’Ottocento anche la Sardegna, oggetto dell’idea del ‘girare attraverso luoghi selvaggi’. Emerge da incisioni e acquerelli – e dalle fotografie degli ultimi decenni di quel secolo – questa idea europea, a sua volta contaminata progressivamente e talora assieme all’esplosione della modernità industriale e del colonialismo planetario, dalla scoperta del passato, dal Romanticismo, dalla revanche idealistica e dal nascere dell’antropologia moderna.
La Valle di Rosello in Sassari, è qualcosa di più della splendida fontana che giunge a noi nelle sue forme del primo Seicento, di questo lavatoio di uguale antichità, delle più antiche e sepolte strutture medievali e forse romane. E’ un sistema ambientale che racconta da almeno duemila anni la storia urbana e del territorio e ci permette di osservare, con i suoi mutamenti, quelli della città. Se osserviamo infatti le prime documentazioni di incisioni, dipinti e fotografie, e confrontiamo gli stessi coni visivi, i mutamenti del paesaggio sono evidenti.

Racconteremo le storie del luogo e della città attraverso documenti scritti, orali e artistici; le parole di anziane e anziani, le coltivazioni degli orti, il regime delle acque, i mutamenti dei luoghi, i resoconti dei viaggiatori dell’Ottocento. E ragioneremo sul possibile destino di questa fondamentale area di paesaggio e identità urbana.

Questo progetto si sta realizzando in collaborazione della cattedra di Scenografia.